Come la GEA classifica le gemme di colore
Le gemme di colore hanno un fascino singolare e la loro
bellezza è uno degli elementi determinanti per
stabilirne il valore. Alcune pietre sono a tal punto caratterizzate dal proprio
colore che il loro nome è diventato
sinonimo del colore stesso. Il “ rosso rubino”, il “blue zaffiro” ed il “verde smeraldo”, non rappresentano che una parte
delle gemme che vengono commercializzate.
Nella classificazione delle gemme di colore il colore è un fattore decisivo. Il colore è
infatti la caratteristica maggiormente evidente di una gemma. Il colore ha tre componenti: la tinta, il tono e la saturazione. Ogni colore percepibile dall’occhio
umano si posiziona in uno spazio di colore che dipende
dalla sua tinta, tono e saturazione. Nei documenti di analisi gemmologica completa la GEA classifica il colore delle gemme di colore
utilizzando i tre fattori anzidetti mentre negli altri documenti (documento di
analisi gemmologica semplice e documento di verifica gemmologica) viene specificata
la sola tinta. Il peso delle gemme di colore è espresso in carati. Un carato
(ct.) equivale a 0,200 grammi. In carato stesso viene poi diviso ulteriormente in unità di centesimi,
definiti punti. Il peso viene espresso in centesimi
di carato (ad esempio 0,54 ct.). In genere maggiore è il peso della pietra e più la pietra è rara, e quindi più alto è il suo prezzo al carato,
a parità delle altre caratteristiche. Un rubino da 2
ct. vale da solo più di due rubini della stessa qualità da 1 ct ciascuno.
Tuttavia le pietre che abbiano dimensioni fuori dal comune, con una certa
attrattiva e che siano anche semplici da montare su gioielli, hanno spesso un
prezzo al carato inferiore a quello di pietre da gioielleria con dimensioni enormi.
In genere, 20 mm è la dimensione più grande per l’uso di una pietra in
gioielleria. Alcune pietre come il topazio blu ed il
citrino, si trovano in grandi dimensioni; altre come il rubino sono invece rare
in dimensioni superiori ai 5 carati. La purezza di una pietra si determina in base alla relativa
visibilità delle caratteristiche presenti: le inclusioni (caratteristiche
interne) e le imperfezioni superficiali (caratteristiche esterne). Il grado di purezza è dato dal livello di visibilità delle
inclusioni e dalla misura in cui queste possono incidere sulla durevolezza
della pietra. Le pietre di colore si dividono in tre tipi che si basano sulla
tipica visibilità delle inclusioni di ciascuna specie, come descritto nella
seguente tabella*. 1-2 Commerciale -
Basso 3-4 Commerciale - Medio-Alto 4-6 Buono 6-8 Fine 8-10 Extra Fine Categoria di purezza proposta dal G.I.A. Pesantemente inclusa Gravemente inclusa Moderatamente inclusa Leggermente inclusa Libera da inclusioni Tipo I (Es. Berillo varietà Acquamarina, Topazio blue,
Tormalina verde etc.) Le inclusioni sono prominenti e severe ed
hanno un pesante impatto sull’aspetto e/o sulla durevolezza della pietra Le inclusioni sono prominenti ed hanno un
impatto negativo sull’aspetto o sulla durevolezza della pietra Inclusioni lievemente visibili ad occhio nudo Inclusioni minute difficilmente visibili ad occhio nudo La pietra è visibilmente libera da
inclusioni ad occhio nudo Tipo II (Es. Corindone varietà rubino e zaffiro,
Quarzo etc.) Le inclusioni sono prominenti ed hanno un
impatto pesante sull’aspetto e/o sulla durevolezza della pietra Le inclusioni sono prominenti ed hanno un
impatto negativo sull’aspetto o sulla durevolezza della pietra Inclusioni notevoli visibili ad occhio nudo Inclusioni minori lievemente visibili ad occhio nudo La pietra è visibilmente libera da
inclusioni ad occhio nudo Tipo III (Es. Berillo varietà Smeraldo etc.) Le inclusioni sono prominenti ed hanno un
pesante impatto sull’aspetto e/o sulla durevolezza della pietra Le inclusioni sono prominenti ed hanno un impatto negative sull’aspetto o sulla durevolezza della
pietra Inclusioni ovvie molto visibili ad occhio nudo Notevoli inclusioni visibili ad occhio nudo La pietra è visibilmente libera da
inclusioni ad occhio nudo *La presente tavola è tratta
dalla pubblicazione “THE GUIDE-REFERENCE MANUAL”, edizione 2004, e illustra il
sistema di classificazione della purezza così come si applica alla classificazione
delle gemme di colore trasparenti.
La rarità di una gemma
è un altro elemento fondamentale per stabilirne il valore. La rarità dipende
dal tipo di pietra (i rubini ad esempio sono più rari dei granati); mentre
all’interno della stessa tipologia di gemme il grado di rarità dipende dalla
misura, dai colori o dai diversi gradi di purezza. Ad esempio ametiste ed acquamarina di grandi dimensioni, di buon colore e molto
pure sono abbastanza comuni, mentre smeraldi e rubini di grandi dimensioni e di
alta qualità sono molto rari.
Per redigere delle valide valutazioni è necessario attenersi
a precise e determinate procedure. Solo con
l’acquisizione di queste informazioni si sarà in grado di determinare
oggettivamente quanto rara e bella sia una pietra e come queste qualità si
possano tradurre in valore.
Il colore
Il peso in carati
La purezza
Nei documenti di analisi gemmologica completa la GEA classifica la purezza delle gemme di colore
utilizzando i gradi appena menzionati mentre negli altri documenti riguardanti
(documento di analisi gemmologica semplice e documento di verifica
gemmologica) le gemme di colore
tale grado non viene di norma quantificato.
Il taglio
La bellezza del taglio di una pietra è
determinata da una combinazione di tre fattori: brillantezza, proporzioni e
finitura.
La brillantezza,
o luce di ritorno, è data dalla luce che entra nella pietra
vi si riflette all’interno ed esce attraverso la corona. Nelle pietre di colore
cosituisce il colore di fondo della pietra.
Le proporzioni
sono le relazioni tra gli angoli e le varie misure della pietra.
La finitura
è invece l’insieme della qualità della politura e della precisione del taglio. La
classificazione della finitura consiste innanzitutto nell’analisi delle
caratteristiche esterne della pietra e delle variazioni del taglio che non
siano di tale impatto da influenzare i gradi di purezza e di proporzione della
gemma.
A seconda della combinazione dei fattori citati il taglio viene classificato come eccellente, buono, discreto, scadente.
Nei documenti di analisi gemmologica completa la GEA classifica il taglio delle gemme di colore
utilizzando i gradi appena menzionati mentre negli altri documenti riguardanti
(documento di analisi gemmologica semplice e documento di verifica
gemmologica) le gemme di colore
tale grado non viene di norma quantificato.
I trattamenti delle gemme di colore
Gli sviluppi della moderna tecnologia hanno reso possibile sottoporre le gemme di colore ad una varietà di trattamenti. Esistono ad esempio oggi trattamenti che possono indurre il colore, possono schiarirlo e migliorare la purezza apparente della gemma trattata. Il “processo migliorativo” o “trattamento” delle gemme è definito come ogni procedimento tradizionale diverso dal taglio e dalla politura che migliori l’apparenza (colore/purezza/creazione di effetti ottici particolari), la durevolezza o la disponibilità sul mercato di una pietra preziosa. Il trattamento è considerato permanente se i suoi effetti non cambiano in condizioni di normale uso, taglio, riparazione, pulizia o esposizione alla luce ed al calore.
Di seguito sono definiti i codici utilizzati nei documenti prodotti dalla GEA – Analisi Gemmologiche ove sia stata verificata la presenza degli stessi trattamenti*.
TRi - Riscaldamento:
uso del calore per realizzare alterazioni di colore, purezza e/o effetti ottici particolari. Questo tipo di trattamento, molto comune nei corindoni, è stabile e permanente ed è generalmente accettato dal mercato internazionale. Ove l’analisi condotta non riscontri tracce di trattamento termico ciò verrà specificato nella sezione “Osservazioni” con il codice NTRi. Se il residuo di sostanze estranee nelle fessure affioranti, spesso associato al trattamento termico, è visibile in condizioni di ingrandimento 10X e di illuminazione adeguata, si userà il codice TRi, TRo. Si userà comunque il codice TRi1 se il trattamento termico è lieve, TRi2 se il trattamento termico è moderato, TRi3 se è significativo.
TRo:
riempimento di cavità superficiali o
di fessure affioranti con sostanze incolori quali vetro, plastica, borace o
sostanze similari. Questo procedimento può migliorare la durevolezza,
l’apparenza della gemma e/o aggiungere peso. Il trattamento non è permanente e
può essere rimosso in modo accidentale con l’esposizione a variazioni della
temperatura, a ultrasuoni e al contatto con sostanze chimiche. Si userà il
codice TRo1 se la presenza di sostanze estranee nelle fessure
affioranti è lieve, TRo2 se è moderata, TRo3 se è significativa.
TOr Riempimento con Olio/Resina:
riempimento
delle fessure affioranti con sostanze incolori quali olio, cera, resina o altre
sostanze, eccetto vetro o plastica, per migliorare l’apparenza della
gemma. Il trattamento non è permanente e può essere rimosso in modo accidentale
con l’esposizione a variazioni della temperatura, a ultrasuoni e al contatto
con sostanze chimiche. Questo trattamento si riscontra molto comunemente nel
berillo varietà smeraldo ed è generalmente accettato dal mercato
internazionale.
TAg:
introduzione di una sostanza colorata all’interno della gemma per dare
nuovo colore, intensificare il colore presente o migliorarne l’uniformità. Il
trattamento non è permanente e può essere rimosso in modo accidentale con
l’esposizione a variazioni della temperatura, a ultrasuoni e al contatto con
sostanze chimiche.
TDi:
uso di sostanze
chimiche unito alle alte temperature per produrre cambiamento di colore
artificiale e/o inclusioni che producono effetti ottici particolari
(asterismo). Nel caso in cui il trattamento riguardi la parte più superficiale
della gemma, come nel caso della termodiffusione in presenza
di titanio, il trattamento stesso non è permanente e può essere rimosso in modo
accidentale con una nuova politura della gemma.
TIm Impregnazione:
impregnazione di una gemma porosa con un agente incolore (plastica,
cera, paraffina o olio) per migliorare la durevolezza, l’apparenza e/o modificare il colore. Il trattamento non è
permanente e può essere rimosso in modo accidentale con l’esposizione a
variazioni della temperatura, a ultrasuoni e al contatto con sostanze chimiche.
TR:
uso di processi migliorativi superficiali come ad esempio la
smaltatura, o l’applicazione di pellicole per migliorare l’apparenza della gemma,
modificare il colore o aggiungere altri effetti speciali. Il trattamento non è
permanente e può essere rimosso in modo accidentale con l’esposizione a
variazioni della temperatura, a ultrasuoni e a sostanze chimiche o con la
politura della gemma.
TIr Irraggiamento :
uso di neutroni, raggi gamma o particelle beta (elettroni ad alta
energia) per alterare il colore della gemma. L’irradiazione può essere
accompagnata da un processo di riscaldamento.
*From AGTA; “The gemstone information manual”, Eight edition, December
1994, Modificato (Modified).